Cronologia della vita e delle opere di Niccolò Machiavelli - 1494. Invasione dell’Italia ad opera di Carlo VIII. A Firenze, cacciata dei Medici, istaurazione della repubblica, inizio della guerra contro Pisa (conclusa vittoriosamente solo nel 1509). - 9 marzo 1498. Scomunica di Savonarola. In una lettera, NM esprime la sua scarsa stima del frate a Riccardo Becchi, concludendo: “[...] cosí, secondo il mio iudicio, viene secondando e’ tempi, et le sue bugie colorendo” . - 19 giugno 1498. NM diventa uno dei sei segretari della cancelleria fiorentina. Il suo ruolo è quello di occuparsi delle missioni diplomatiche, compilando istruzioni per gli ambasciatori in partenza o partecipando di persona alle missioni, come consigliere-assistente dell’ambasciatore. Sua responsabilità principale è quella della corrispondenza con la Signoria. Agli anni seguenti risalgono i suoi rapporti di cancelleria, come il Discorso fatto al magistrato dei Dieci sopra le cose di Pisa (giugno 1499) (in cui si sofferma sulle ragioni della debolezza di Firenze), le Parole da dirle sopra la provvisione del denaio (1503) (sulla necessità di maggiori spese per la difesa di Firenze), o Del modo di trattare i popoli della Valdichiana ribellati (1503). - 1501. Sposa Marietta Corsini, dalla quale avrà sei o sette figli. - 1500-1503. NM alle corti di Luigi XII, Cesare Borgia, Giulio II. - 1504. Scrive il Decennale primo, cronaca in terzine deggli avvenimenti compresi tra il 1494 e il 1504 (cioè dalla discesa in Italia di Carlo VIII alla morte di Cesare Borgia), che sarà pubblicato nel 1506. - 1508-1512. NM scrive una serie di operette storico-letterarie, come il De natura Gallorum (1509), un Ritratto delle cose di Francia e un Ritratto delle cose della Magna (pubblicati insieme nel 1532) - 1510-1512. Nella guerra che oppone il papa Giulio II, con l’appoggio della Spagna, alla Francia, Firenze, combattuta tra due alleati tradizionali, si schiera alla fine con i Francesi, che perdono però ad una ad una tutte le loro conquiste. Gli Spagnoli si avvicinano a Firenze, e saccheggiano Prato. Questi rovesci, uniti alla stanchezza popolare per il clima di guerra costante, alimentano una mitica nostalgia degli anni precedenti il 1494, e favoriscono le trame dei partigiani dei Medici. - Primo settembre 1512. Dopo una congiura medicea, ritorno dei Medici a Firenze. Signore della città diventa Giuliano de’ Medici (figlio del Magnifico e cardinale). NM viene sospeso dal suo incarico come segretario, e gli viene proibito di lasciare la città. - 1513. Il nome di NM viene rinvenuto in una lista in possesso di Pietropaolo Boscoli, che confessa di progettare un colpo di stato, ma cerca di scagionare le persone sulla lista. Ciò malgrado, NM viene imprigionato e torturato, e liberato solo in seguito all’amnistia generale che seguí l’elezione di Giovanni de’ Medici (fratello di Giuliano) al soglio pontificio, con il nome di Leone X. NM propone i sui servigi ai Medici ma, indebitato e lasciato in disparte, si trasferisce in una sua casa in campagna, vicino San Casciano. - 1513-1520. NM tenta invano di ottenere lavoro presso i Medici. In questo periodo di ozio forzato compone la maggior parte delle sue opere e frequenta gli Orti Oricellari, i giardini di Bernardo e Cosimino Rucellai (a quest’ultimo e a Zanobi Buondelmonti NM dedica iDiscorsi) - 10 ottobre 1513. Lettera al Vettori in cui NM annucia l’invio del trattato De Principatibus. Non sappiamo quanto questo trattato fosse simile al testo che noi conosciamo, che fu pubblicato solo postumo, nel 1532. Del Principe non ci rimane l’autografo, ma una ventina di manoscritti. In un primo momento, NM pensa di offrirlo a Giuliano de’ Medici, ma alla sua morte nel 1516 decide invece di dedicarlo al nipote di Giuliano, Lorenzo. Il fatto che questo nuovo destinatario sia chiamato “Magnificenza” e non “Eccellenza” indica che la nuova dedica viene scritta prima della nomina di Lorenzo a duca di Urbino, nell’ottobre 1516. I termini a quo (post quem) e ad quem (ante quem) per la composizione del trattato sono dunque rispettivamente la lettera al Vettori del 1513 e l’ottobre 1516, data in cui il destinatario Lorenzo de’ Medici diventa Duca di Urbino. Praticamente contemporea al Principe è la stesura dei Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio, pubblicati anch’essi postumi nel 1531. - 1518 o 1520. Prima rappresentazione della Mandragola, commedia di NM che costituisce uno dei capolavori del teatro rinascimentale italiano. - 1520. Il cardinale Giulio de’ Medici, successo a Lorenzo nel 1519, commissiona a NM le Istorie fiorentine. In quest’anno completa L’arte della guerra (iniziata l’anno precedente) e la Vita di Castruccio Castracani di Lucca, pubblicata nel 1532 insieme al Principe). La Signoria lo manda a Lucca ad indagare su una bancarotta. Il nuovo (e relativo) favore accordatogli dai Medici permette a NM di superare anche la crisi che investe nel 1522 il gruppo degli Orti Oricellari, disciolto perché sospettato di tramare un colpo di stato (come alcuni dei suoi membri confessano sotto tortura). - 1523. Alla morte di Adriano VI, Giulio de’Medici viene eletto papa, con il nome di Clemente VII. - 1524. Forse a questa data risale la composizione del Discorso o dialogo intorno alla nostra lingua, in cui NM sostiene superiorità del fiorentino sulle altre lingue. Alcuni studiosi negano che l’opera sia da attribuire a NM. - 1525. Prima rappresentazione della Clizia - 1525. Battaglia di Pavia tra le truppe imperiali (Carlo V) e francesi (Francesco I). I Francesi perdono 8.000 uomini e lo stesso re viene fatto prigioniero. Con il trattato di Madrid, Carlo V lo rilascia, a condizione che rinunci a riconquistare i territori perduti. Nel maggio 1526, con il trattato di Cognac, Clemente VII scioglie il re francese dalla promessa. - 1527. Parallela all’avanzata delle truppe imperiali, cresce a Firenze l’insoddisfazione contro i Medici. L’esercito imperiale evita Firenze per puntare direttamente verso Roma. - 6 maggio 1527. Sacco di Roma, mentre Clemente VII si rifugia a Castel Sant’Angelo. - 16 maggio 1527. Privato del sostegno di Roma, il regime dei Medici cade, e la repubblica viene ripristinata. NM si trova, ancora una volta, dalla parte sbagliata. 21 giugno 1527. Morte, a 58 anni, di NM, seppellito il giorno dopo nella Chiesa di Santa Croce. |