Alcuni eventi importanti nella storia del Fascismo Fonti principali: Pierre Milza and Serge Bernstein, Le
fascisme italien. 1919-1945 - 23 marzo 1919: si costituiscono a Milano i Fasci Italiani di combattimento. - 27 ottobre 1922: inizio della marcia su Roma. Gli squadristi si mettono in cammino per convergere sulla capitale, incontrando poche opposizioni. Si tratta di circa 26.000 uomini male armati, e non sarebbe difficile per i 28.000 uomini dell’esercito italiano che si trovano a Roma di respingerli. Questa è infatti la decisione del ministro Facta, che il 28 ottobre ha pronto un decreto che dichiara lo stato d’assedio. Il re, Vittorio Emanuele III, si rifiuta di firmarlo, e invita Benito Mussolini a recarsi a Roma per formare il governo. In questo nuovo governo, Benito Mussolini è presidente del consiglio, degli interni e degli esteri, mentre altri tre ministri e vari sottosegretari sono fascisti. Il Gran Consiglio del Fascismo si riunisce per la prima volta in dicembre: ne fanno parte ministri e sottosegretari, nonché membri della direzione del partito. Le violenze contro gli oppositori politici si intensificano (a Torino, in tre giorni vengono uccise 22 persone). 1924 - Le elezioni si svolgono in un clima di intimidazione e illegalità. Il gruppo fascista vince le elezioni, ma il 24 maggio Giacomo Matteotti pronuncia alle camere un discorso in cui dimostra tutte le violazioni della libertà elettorale commesse. il 10 giugno, Matteotti viene rapito ed assassinato. Il fatto desta indignazione nel paese, ma Mussolini, con l’appoggio del re, riesce a superare la crisi. 1925 - Il processo agli esecutori materiali dell’assassinio di
Matteotti si conclude con condanne molto leggere, annullate prima della
fine dell’anno da un’amnistia. Una serie di leggi conferiscono
a Mussolini il potere esecutivo, stabiliscono che i funzionari che esprimono
opinioni contrarie al regime possano essere licenziati, riconoscono
al governo il compito di legiferare senza il parlamento (che dovrà
dunque limitarsi a registrare le leggi). 1927 - La fascistizzazione dello stato italiano è completa, anche se il re, in quanto capo dello stato, può revocare il primo ministro e designare il suo successore (come succederà nel 1943). 1936 - Avvicinamento alla Germania nazista (Asse Roma-Berlino) 1938 - Creazione del Consiglio Superiore della Difesa della Razza, e promulgazione delle leggi razziali. 10 giugno 1940 - Entrata in guerra dell’Italia a fianco della Germania. 1943 - Gli insuccessi militari, la repressione politica e la grave crisi economica diffondono il malcontento, che si manifesta in scioperi e proteste (in particolare alla fabbrica Mirafiori a Torino in marzo). Gli Alleati sbarcano in Sicilia (9-10 luglio). Il 24 luglio, il Gran Consiglio vota contro Mussolini. Il giorno dopo, 25 luglio, il re Vittorio Emanuele III nomina un nuovo primo ministro (Pietro Badoglio) e fa arrestare Mussolini. L’8 settembre, il governo Badoglio firma l’armistizio con gli Alleati, e il 13 marzo dichiara guerra alla Germania. Mussolini, trasportato nel frattempo in una prigione sulle montagne dell’Appennino centrale (il Gran Sasso, in Abruzzo), viene liberato dai nazisti il 12 settembre. In ottobre, fonda un nuovo stato fascista a Salò, sul lago di Garda (Repubblica di Salò), sotto stretto controllo nazista, e ordina ai giovani italiani di arruolarsi nel suo esercito. Molti preferiscono nascondersi o unirsi ai Partigiani (combattenti antifascisti), il cui numero cresce da 9000 (autunno 1943) a 200.000 (primavera 1945). 1945 - Scioperi e insurrezione partigiana contro la dominazione nazi-fascista,
mentre gli Alleati completano la risalita dal Sud al Nord dell’Italia.
Il 25 aprile (data della liberazione di Milano) viene tradizionalmente
considerato come la fine della seconda guerra mondiale. Tre giorni dopo
i partigiani sorprendono Mussolini mentre, travestito da tedesco, cerca
di fuggire in Svizzera, e lo uccidono. |